La questione immigrazione è la questione strategica di tutte le nostre società europee. Una società futura integrata e pacifica dipende anche da come oggi trattiamo il tema della presenza di concittadini che provengono da tante parti del mondo.
La destra moderata o estremista costruisce le sue campagne elettorali sulla pelle degli immigrati giocando con gli istinti più bassi e fomentando paure, discriminazioni e guerre fra poveri.
Il centrosinistra moderato parla, ma sottovoce, perchè il tema può far perdere voti; gli immigrati non possono votare. Fanno finta di niente anche molti “radicali” puri e duri che preferiscono parlare di altro.
Noi invece non vogliamo prendere in giro i cittadini raccontando bugie e brutte favole.
A Bolzano oltre il 12% dei cittadini provengono da altri stati, sono migranti. Una realtà grande, imprescindibile, una risorsa enorme per il futuro di Bolzano..
Non servono assessorati contro gli immigrati, come pensa il candidato del centrodestra.
Noi riteniamo invece che le parole d’ ordine debbano essere: inclusione sociale, confronto, convivenza.
Vanno superate tutte le forme di discriminazione per legge provinciale nel settore della casa, dell’ educazione, dei diritti sociali. I bisogni non si possono nascondere sotto il tappeto dell’ ipocrisia. Le risorse ci sono ed è cinico mettere i bisogni degli immigrati contro quelli degli autoctoni italiani.
Vanno sostenuti e rafforzati i servizi pubblici e dell’ associazionismo che si occupano di accoglienza e integrazione degli immigrati e va istituito un osservatorio comunale.
Vanno sostenuti percorsi autonomi di rappresentanza degli immigrati rafforzando i poteri della consulta comunale di Bolzano, prevedendo il consigliere aggiunto e vanno sostenute seriamente tutte le forme associative.
Va riconosciuto e sostenuto ( luoghi di incontro) il bisogno culturale e linguistico degli immigrati anche per mantenere come patrimonio lingua e cultura di origine e poterle poi elaborare e “contaminare” nel confronto con le nostre.
Vanno riconosciuti i bisogni religiosi degli immigrati - negarli è osceno-e va riconosciuto e sostenuto il diritto a luoghi di culto dignitosi per tutte le fedi, compresa ovviamente una delle maggioritarie cioè quella islamica. La parola moschea non deve far paura..
Vanno sostenute le famiglie immigrate che possono trovarsi in difficoltà nel passaggio da una società di origine alla nostra, le donne immigrate con le loro specificità e differenze di genere e soprattutto va fatto un grande investimento sociale, educativo e culturale sulle nuove generazioni, sui ragazzi e ragazze nati/e e cresciute/i nella nostra città. Questa sulle nuove generazioni è la sfida più importante.
Siamo consapevoli delle criticità e dei problemi. L’ immigrazione non è mai una passeggiata, nè per chi è stato costretto a cercare in altri paesi condizioni di vita migliori e neppure per la società di accoglienza che si trova di fronte a nuove sfide spesso difficili. Ma i seminatori di diffidenza, di odio e di paure ci portano verso un baratro di incomunicabilità, di separatezza e di conflitto. Un futuro da evitare e che non vogliamo.
Immaginiamo una città luogo di convivenza, di rispetto reciproco delle differenze. La Bolzano del futuro avrà entro breve fra i protagonisti della sua vita sociale, politica e culturale anche tanti figli di immigrati dal Marocco, dall’Albania, dall’ Ucraina o dal Pakistan.... Oggi possiamo gettare le basi per una Bolzano città aperta al mondo, capitale della convivenza, o al contrario per una città rancorosa e chiusa su se stessa.
Anche questo è in gioco il 16 maggio.
Luigi Gallo
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