martedì 19 gennaio 2010

Il coordinamento nazionale degli immigrati della Flai

ORDINE DEL GIORNO
COORDINAMENTO IMMIGRATI
14 gennaio 2010


Il coordinamento nazionale degli immigrati della Flai, riunitosi a Roma il 14-1-2010, esprime piena solidarietà a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori vittime del lavoro nero e dello sfruttamento selvaggio che padroni senza scrupolo praticano nei loro confronti.

La Flai da sempre, e giornalmente, denuncia che in tutta Italia, e particolarmente nel centro sud, centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori si trovano di fronte alla drammatica scelta di lavorare in nero o di non lavorare.

Dallo sfruttamento alla schiavitù il passo è breve, e ad essere vittime di tali brutali azioni sono in modo particolare le lavoratrici ed i lavoratori non italiani.

Più questi esseri umani sono ricattabili (mancanza del permesso di soggiorno, famiglie numerose, assenza di risorse economiche, malati) più sono vittime di caporali (italiani e non) e di padroni (quasi sempre italiani) che fanno la scelta economica e produttiva di praticare lo sfruttamento e lo schiavismo.

La Flai ha da sempre accompagnato alla costante azione di denuncia, un’azione giornaliera fatta di vertenze sindacali individuali e collettive nei confronti delle cattive aziende e nei confronti delle istituzioni (comuni, province, regioni, Stato, associazioni datariali).

Da nostre stime, su dati ufficiali, il lavoro nero nelle campagne italiane si assesta mediamente per il 40% nel sud, per il 30% nel centro e per il 20% nel nord Italia.

Le lavoratrici e i lavoratori non italiani indipendentemente al loro status legale, essendo soggetti più deboli del mercato del lavoro, oltre a lavorare in nero sono costretti a lavorare con bassissimi salari e pertanto a vivere una esistenza disumana.

La Flai, nel ricordare che i braccianti italiani sono circa 1.000.000 e i braccianti non italiani sono circa 300.000, ritiene che tutte queste lavoratrici e tutti questi lavoratori debbano e possano lavorare nel pieno rispetto delle leggi e di contratti e che nessuna azienda può decidere quando e a chi applicare leggi e contratti.

I fatti dei giorni scorsi di Rosarno sono solo la punta di un iceberg che rischia di esplodere in tutto il Paese. Gli schiavi e gli sfruttati prima o poi si ribellano e se alle azioni delle cattive aziende si sommano le cattive azioni dei governi, la miscela avrà un forte impatto sociale.

La Flai chiede al governo ed alle forze politiche nazionali di fare uscire dalla clandestinità, attraverso la modifica dell’attuale legislazione, centinaia di migliaia di lavoratrici e di lavoratori.

Il coordinamento nazionale immigrati della Flai invita tutte le strutture territoriali ad incrementare l’attività sindacale con e tra le lavoratrici ed i lavoratori non italiani e fa un appello a tutte le strutture Flai che stanno portando avanti la fase congressuale di dare ampia visibilità sia ai temi dell’immigrazione sia alla presenza degli immigrati tra i delegati e negli organismi direttivi.

La Segreteria della Flai ufficializzerà nei prossimi giorni un programma straordinario di attività sindacale per il 2010 da realizzarsi in tutto il territorio nazionale che si aggiungerà alla già intensa attività che migliaia di delegati, attivisti e dirigenti sindacali svolgono ogni giorno

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